Black Tot day… 51 anni dopo

Il “Tot” è stato per più di tre secoli la razione di Rum che la Marina Britannica forniva ai marinai imbarcati sulle navi di Sua Maestà, una tradizione antichissima che risale a niente meno che al XVII secolo. Una tradizione che è durata, seppure con parecchi cambiamenti nel corso dei secoli, fino al 31 Luglio 1970: giorno in cui l’ultima razione di Rum venne distribuita a bordo delle navi ad ufficiali e marinai, un giorno che prese il nome di Black Tot Day.

In questo articolo troverete le seguenti curiosità e contenuti:

  1. Origini del “Tot”

  2. La tradizione ai giorni nostri

  3. il prodotto Black Tot ai giorni nostri

1. Origini del “Tot”

La razione giornaliera del marinaio britannico nel XVIII secolo, in base a quanto riportato nel diario di Samuel Pepys datato 1677, era parecchio abbondante, essa infatti consisteva di ben 450 g di biscotti, 900 g di carne secca, altre non ben precisate quantità di burro, formaggio, cereali ed infine birra, una quantità di birra tale da placare la sete di chiunque: 4,5 litri (un gallone britannico) di birra!

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Quando lessi questo elenco per la prima volta mi venne naturale pormi alcuni interrogativi di ordine pratico: le navi di Sua Maestà contenevano anche cose come armi, munizioni, polvere da sparo, palle di cannone e cose così, oppure le stive erano interamente piene di carne secca, biscotti e, soprattutto, birra?? In caso di battaglia, con 4 litri diari di birra in corpo, i marinai britannici sarebbero riusciti a sparare tutti nella stessa direzione??

Ebbene, tutte domande legittime, e sono certo che non sempre i marinai avessero a disposizione così tante provviste come disciplinava il regolamento ufficiale, ciò nonostante la quantità di bevande alcoliche è impressionante… occorre considerare tuttavia che la birra di bordo, a differenza della birra odierna, era assai leggera (tra gli 0,3% e 1,5% alcolici), quindi tutto sommato, chissà, forse i marinai riuscivano veramente a navigare diritti ed a sparare tutti nella stessa direzione.
Rimaneva però l’altro grosso problema “logistico”: dove mettere armi e munizioni se buona parte della stiva è occupata da galloni su galloni di birra? Ecco che, ad un certo punto, qualche genio dell’ammiragliato britannico deve avere capito che sostituendo ad un gallone di birra una sola pinta di Rum, si riusciva a risparmiare parecchio spazio in stiva.

Risale alla seconda metà del XVII secolo l’inizio del sodalizio tra la Marina Britannica ed il Rum. Il passaggio da birra leggera a Rum fu tuttavia graduale, spesso si indica la data del 1655 come “data di inizio”, beh quello è l’anno in cui la Corona Britannica, fallito il tentativo di conquista dell’isola di Hispaniola, decise di ripiegare su una più facile conquista: la Jamaica (con le sue ricche piantagioni di canna da zucchero). La conquista della Jamaica sicuramente garantiva una maggiore disponibilità di prodotti coloniali, tra cui anche il Rum, da cui il progressivo affermarsi del Rum a bordo delle navi di Sua Maestà. Nel corso dei secoli cambiarono i dosaggi, da una pinta in due dosi quotidiane ad un quarto di pinta, sempre in due dosi; cambiarono i metodi, dalla pinta di Rum liscio ad un consumo diluito con acqua e succo di limone (il famoso “Grog"); ma la tradizione rimase, in sostanza, fino al XX secolo.

Black Tot Day 31 Luglio 1970 - l’ultima dose viene servita a bordo.

Black Tot Day 31 Luglio 1970 - l’ultima dose viene servita a bordo.

Arriviamo al 31 Luglio del 1970, per ragioni legate all’aumentata complessità dei sistemi di bordo e l’esigenza di mantenere l’equipaggio in piena capacità operativa, si interrompe la tradizione del “tot” quotidiano di Rum. Nell’immagine in alto si nota il personale di bordo indossare una banda nera sulla manica dell’uniforme in segno di lutto, in alcuni casi si legge di veri e propri funerali con tanto di cerimonia di sepoltura in mare dei contenitori, i cosiddetti “flagons”, usati per trasportare e conservare lo stock di Rum di bordo. Insomma, un giorno triste per i marinai di Sua Maestà.

2. La tradizione ai giorni nostri

La storia del sodalizio Rum e Marina Inglese durato più di tre secoli la ritroviamo anche oggi giorno, nel 2021, in alcuni nomi e definizioni del mondo del Rum, ma non solo, anche in alcuni prodotti. Vediamo alcune definizioni, già note a molti, ma tal volta non sempre chiare a tutti.

Navy Rum by ORIGINI riprende l’idea di un  in stile NAVY che include Guyana, Giamaica, Barbados; la gradazione segue la tradizione 57,14% ABV.

Navy Rum by ORIGINI riprende l’idea di un in stile NAVY che include Guyana, Giamaica, Barbados; la gradazione segue la tradizione 57,14% ABV.

Rum Navy Strength / Gunpowder Proof: equivalgono ai famosi 57,14% ABV o 100 gradi proof (semplicemente il grado proof è un altro modo di esprimere il grado alcolico di una bevanda), essi stanno ad indicare il contenuto alcolico minimo del Rum affinché esso potesse essere acquistato dalla Corona Britannica. Si deve attendere infatti il XIX secolo per avere metodi affidabili per misurare con certezza il grado alcolico di una bevanda, quindi, al fine di scongiurare truffe a danno del tesoro inglese, l’ammiragliato richiedeva prima di acquistare una partita di Rum l’esecuzione della prova: la polvere da sparo, bagnata con il Rum, doveva continuare ad essere infiammabile, e questo, guarda caso, accadeva soltanto se il Rum aveva un contenuto alcolico superiore a 57,14% ABV. Ecco allora che nasce la dicitura “Navy Strength”, “Gunpowder Proof”, ma anche il Rum “Overproof” cioè che supera la prova ed ha quindi un contenuto alcolico superiore ai 57,14% ABV.

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Navy Rum: tradizionalmente un blend di Rum provenienti dalle colonie britanniche nelle Indie Occidentali, ed in particolare Barbados, Guyana, Trinidad e Jamaica; ancora oggi troviamo prodotti che rievocano questa tradizione riproducendo, più o meno fedelmente, il blend originale della marina inglese. Un primo particolare del blend originario è che la sua ricetta cambiava nel tempo, essa infatti rifletteva non solo esigenze di carattere organolettico, ma anche i mutabili equilibri politici tra le varie Colonie e la Madre Patria: in taluni momenti una certa provenienza del rum poteva essere favorita rispetto ad un’altra, a prescindere da questo, la regola vuole che le componenti “heavy” (da pot still) provenissero da Guyana e Jamaica, mentre le componenti più leggere del blend provenissero da Barbados e Trinidad. Una seconda particolarità di questo blend è che esso rappresentava una sorta di “perpetual blend”, sarebbe a dire che le vasche utilizzate per la miscelazione non venivano mai svuotate interamente, ma costantemente addizionate di nuovo Rum per garantire la continuità produttiva, di fatto creando un blend verticale le cui componenti più antiche sono praticamente impossibili da datare, da cui il nome “perpetual blend”.

Grog: il cocktail che prese il nome dall’ammiraglio Edward “ol’ grog” Vernon, il soprannome derivava dal tessuto della sua casacca (gros-grain), fu proprio lui nel 1740 ad emettere l’ordine di diluire la dose giornaliera di Rum con acqua in proporzione di 4 parti d’acqua con 1 di Rum, e - ma su queste le fonti divergono - di aggiungere succo di limone / lime alla bevanda. Di fatto, controversia sul limone a parte, dl soprannome dell’ammiraglio prende il nome il cocktail “Grog”!

3. Black Tot last consignment

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Un Rum lanciato sul mercato nel 2010 da Elixir Distillers, una impresa inglese co-fondata dal leggendario Sukhinder Singh e l’online retailer inglese “The Whisky Exchange”, massimo esperto di whisky ed appassionato di fine spirits. Perché parlare esplicitamente di questa bottiglia e non di altre? Ebbene, oltre al fatto che il liquido contenuto in “Black Tot” Last Consignment è effettivamente parte dello stock originario della Marina Militare inglese, questa bottiglia ha anche una storia da raccontare.

Uno dei numerosi fiaschi in cui veniva conservato lo stock di Rum della marina inglese, contiene un gallone intero.

Uno dei numerosi fiaschi in cui veniva conservato lo stock di Rum della marina inglese, contiene un gallone intero.

Mr Singh in uno dei suoi incontri con esperti ed appassionati del Rum entra in possesso di un paio di fiaschi (“flagons”) contenenti del Rum originale ex-Marina Militare Inglese. Mr Singh nell’assaggiarlo rimane colpito dalla profondità e della ricchezza di questo Rum le cui origini si perdono nel tempo.

Va da sé che da qualche parte doveva esistere un ampio stock di questi flagons che venivano prodotti in grande quantità dall’ammiragliato e poi distribuiti sulle varie navi della Marina; quando nel Luglio del 1970 si decise di interrompere la distribuzione del Rum a bordo delle navi, in un qualche magazzino dovevano essere rimaste centinaia, se non migliaia, di fiasche contenenti questo liquido unico.

Affascinato all’idea di dare nuova vita al “tot” Mr Singh si informa, dapprima riesce ad acquistare altre 6 fiasche di questo Rum, la passione e l’entusiasmo crescono, allora prende contatto con l’ufficio approvvigionamenti della Marina Inglese e riesce a rintracciare le rimanenti fiasche: alcune centinaia sono state venduta ad un importatore broker americano (poi fallito), mentre altre 12.000 unità sono finite in vendita da un liquidatore inglese.

La storia si conclude con Mr Singh che riesce a ricomprare la stragrande maggioranza dell’ultimo consignment, da lì a breve nasce il primo imbottigliamento di Elixir Distillers: The Black Tot “Last Consignment”, un prodotto che nasce in un momento storico dove i Rum ultra-premium (quelli sopra i 300 euro a bottiglia per intendersi) non erano ancora così facili da reperire, ma soprattuto da vendere!

Deve essere servito parecchio coraggio a Elixir Distillers per uscire con un prodotto nuovo in tiratura generosa da 7.000 esemplari, con un marchio anch’esso nuovo, e ad un prezzo di circa 600 sterline alla bottiglia! Parliamo dell’anno 2010 circa: i Caroni, oggi preziosi cimeli ambitissimi da collezionisti di mezzo mondo, venivano venduti a 60 euro circa; qualche anno prima la bottiglia che recentemente ha battuto ogni record “Skeldon 1978” di Velier (asta da più di 30.000 sterline) veniva venduta a soli 155 euro… questo per dare un’idea del mercato di allora. Eppure Black Tot Last Consignment viene recepito bene dal mercato, servirà del tempo, ma le bottiglie in qualche anno trovano i loro acquirenti ed oggi si sono discretamente apprezzate.

Dallo stesso imbottigliatore di “Last Consignment” troviamo altri prodotti “Black Tot”: una linea permanente denominata “Finest Caribbean Rum”, un blend giovane ma interessante, assolutamente senza aggiunte a posteriori; una linea “Limited” con release annuali, epica la release 2020 denominata 50th Anniversary, premiata con il massimo riconoscimento Gold Outstanding (oltre 98 punti su 100) dalla prestigiosissima International Wines & Spirits Competition.

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